In questi giorni torna di attualità il problema legato all’archiviazione, conservazione e condivisione di dati ed informazioni personali letteralmente dati in pasto quotidianamente – spesso ingenuamente – alle moderne tecnologie.
Qualsiasi azione che compiamo all’interno della Rete, infatti, che sia un click, un sito visitato, un like, una parola cercata o un acquisto effettuato è potenzialmente, e spesso lo è, tracciato. Ma come vengono utilizzati questi dati e dove vengono archiviati?
Entrepreneur pubblica i risultati di una ricerca che titola eloquentemente “Big Brother is a technology company”. Nell’infografica 5 colossi a confronto Apple, Google, Facebook, Amazon e Yahoo su alcuni punti chiave: che tipo di dati archiviano? come li gestiscono e per quali scopi li (ri)utilizzano?
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Graph Search: cosa succede ai tuoi dati se la ricerca diventa Social?
Il lancio del Graph Search, la risposta di Facebook al motore di ricerca di Google, è l’occasione per sollevare un nodo cruciale legato a quali siano i dati e le informazioni che il team di Mark Zuckerberg utilizzerà per “produrre” le risposte alle nostre query.
Nato con l’obiettivo manifesto di aiutare le persone a trovare amici che condividono i loro stessi interessi, come ad esempio “Musica che piace ai miei amici”, piuttosto che “ristoranti di Londra dove sono stati i miei amici”, ha immediatamente alzato un polverone di polemiche; i critici hanno, infatti, evidenziato, come il Graph Search potrebbe essere utilizzato de facto per portare alla luce informazioni compromettenti su 1 miliardo di iscritti.
Vorremmo, in questo senso, farvi un esempio concreto di come e in che termini le persone che condividono foto, informazioni personali e “Mi piace” potrebbero comparire tra i risultati delle più disparate query di ricerca. La ricerca è stata effettuata dal blogger Tom Scott, tra i primi a poter testare il Graph Search in fase Beta prima del suo rilascio ufficiale.
Vorresti comparire tra i risultati di chi cerca coniugi di persone a cui piace Ashley Madison (ndr. sito di incontri per persone impegnate)? Oppure che faccia faresti se fosse un dipendente Tesco a cui piacciono i cavalli (ndr. riferimento alla scoperta del DNA equino contenuto negli hamburger venduti dalla catena di supermercati)?
Ecco altri esempi:
- “Current employers of people who like Racism”
- “Spouses of married people who like [cheat-on-your-partner dating site] Prostitutes”
- “Family members of people who live in China and like [the very very banned] Falun Gong”
- “Islamic men interested in men who live in Tehran, Iran”
- “Current employees of Tesco who like horses“
Proteggi i dati che non vuoi condividere, ti spieghiamo come
Diffusione – Nell’era di big data ci troviamo di fronte ad un dilemma difficile da risolvere: se, infatti, la nostra tracciabilità ci garantisce una fruizione migliore e semplificata del Web, dall’altra apre lo spettro del cattivo o lesivo utilizzo di queste informazioni.
Attendibilità – I dati vengono spesso incrociati dando per scontato che tutte le informazioni rilasciate siano accurate e veritiere; spesso è così ma, ad esempio, alzi la mano chi non ha mai Googlato una query assurda oppure non ha messo “Like” per scherzo a pagine improbabili. Non tutti i risultati possono essere considerati, dunque, come affidabili e il nuovo Search tool sarà da prendere con le pinze (se dovesse avere successo) proprio perchè spesso i Social Network sono utilizzati con leggerezza e spirito goliardico dagli utenti che li “abitano”.
Privacy a rischio? – Ma cosa cambia per la nostra Privacy? In realtà poco rispetto a prima; sottoscrivendo la privacy policy, di fatto, noi abbiamo accordato sin dalla nostra registrazione a Fb la raccolta ed utilizzo dei nostri dati, informazioni, foto, video che condividiamo più o meno pubblicamente. Ciò che cambia, o meglio cambierà, è la semplicità con cui ora gli altri potranno rintracciare informazioni che già esistevano ma che magari prima erano accessibili solo dopo lunghe ricerche all’interno del vostro profilo.
In sostanza Graph Search non cambia le impostazioni della privacy dei membri ma mostrerà solo ciò che può essere visto in altre parti del sito in base a ciò che le persone hanno scelto di condividere.
Come tutelarsi e prevenire – Vi consigliamo di leggere con accuratezza la pagina dedicata alla privacy da cui accedere alle sezioni per:
- controllare chi vede le informazioni peresenti sul tuo profilo (dalla scheda informazioni);
- controllare le foto che hai condiviso o che contengano un tuo tag;
- controllare i post con tag geografici nel registro delle attività.
Infatti, grazie alle recenti impostazioni della Privacy, è possibile personalizzare non solo la privacy di tutte le sezioni, ma anche di singoli post o foto scegliendo tra (Solo io, Personalizzata -si inserisce una lista o nomi di persone che vogliamo vedano o non vedano determinati contenuti -, amici, amici degli amici, pubblica).
Grapch Search ancora non è arrivata in Italia, ma è già disponibile per la versione U.S. o inglese del sito; bisognerà capire se tutto l’entusiasmo e le polemiche che lo hanno preceduto da 6 mesi a questa parte si risolveranno in una bolla mediatica oppure apriranno un nuovo scenario di Social (Search) Web, tra l’altro già anticipato dalle implementazioni al motore di ricerca di Google dell’ultimo periodo.