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Quanto costa un e-commerce?

Quanto costa un e-commerce? Questa domanda me la sento porre sempre più spesso da amici, conoscenti e colleghi. Visto il periodo storico che stiamo vivendo, credo che questa domanda oggi se la pongano tanti imprenditori e aziende intente a riorganizzare il proprio business model. Con questo articolo vorrei chiarire alcuni particolari da non sottovalutare, presentando una visione d’insieme volta a illustrare il lavoro e le strategie alle spalle di un progetto e-commerce vincente.

Quindi, quanto costa un sito e-commerce? Il prezzo, soprattutto sulle opere di ingegno, è solitamente governato in primis dalla complessità del lavoro, successivamente dal know-how di chi lo esegue e, last but not least, dall’autovalutazione soggettiva di chi lo effettua. Proprio a partire da questi concetti si struttura la formulazione del pricing di un e-commerce.

Approfondiamo meglio l’argomento, proiettandolo sullo scenario attuale. Per determinare il prezzo di un e-commerce la prima variabile da valutare è la complessità del lavoro, quindi la piattaforma da utilizzare come base e il risultato che si vuole ottenere lato front-end (la veste grafica per i non addetti ai lavori). 

La complessità del lavoro influisce sul costo di un e-commerce

Shopify? Woocommerce? Prestashop? Magento? Ogni agenzia o professionista del settore avrà un’opinione propria, tanto da proporre al cliente la tecnologia che più si addice alle proprie skills, per evitare di trovarsi nella scomoda posizione di lavorare con una piattaforma di cui non si ha completa padronanza.

Ne esistono davvero molti ma, in linea di massima, qualora si scegliesse un CMS open source (senza costi di licenza) o si sviluppasse l’intera piattaforma custom non ci sarebbero costi fissi di licenza. Nel caso di piattaforme SaaS – come Shopify o Bigcommerce – avremo un piccolo costo mensile, comprensivo di hosting, che per la stragrande maggioranza dei casi non andrà oltre i 100-150€/mese.

La selezione della piattaforma è una fase molto delicata che – se non affrontata con le dovute cautele – rischia di limitare il progetto e non farlo decollare. Per intenderci, se la nostra azienda vuole gestire un business B2b/B2c internazionale, integrando CRM, PIM e altro, difficilmente si potrà utilizzare una soluzione completamente open source o con un costo mensile di 100€. Oltretutto, probabilmente, sarà necessario pensare persino a un canone di manutenzione e supporto perché non si potrebbe essere totalmente autonomi nella gestione di tutta l’infrastruttura.

Nel caso, per esempio, fossimo un brand con catalogo non troppo articolato e orientato più allo stile che alla complicazione tecnologica allora di sicuro potremmo basarci su una piattaforma snella ed economica per concentrare i nostri sforzi economici sul design e la fruibilità dei contenuti.

Inoltre, due aspetti molto importanti sono sia la dimensione che l’esperienza dell’azienda. Quando più di 20 anni fa ero ancora un freelance facevo tutto da solo e, ovviamente, il mio cachet era dimensionato in base alle ore/lavoro e a quello che ritenevo corretto chiedere per la mia esperienza di giovane webmaster. Di conseguenza, ero appetibile per le micro/piccole aziende poiché rispecchiavo al 100% le loro esigenze, senza superare il budget  a disposizione. Non sarei mai stato in grado da solo di servire aziende più strutturate o con richieste tecnologiche complesse perché umanamente non avrei potuto sostenere la mole di lavoro di un team di professionisti.

Dal 2000 a oggi le cose si sono complicate non poco e ovviamente siamo sempre più esigenti e attenti al dettaglio, tanto che all’interno di un’agenzia e-commerce esistono diverse figure professionali con specifiche competenze verticali, c’è chi si occupa delle performances lato sistemistico, della programmazione back-end, dello studio dell’usabilità, della grafica e così via. Per esempio all’interno della nostra azienda solitamente per un progetto e-commerce di piccole dimensioni sono coinvolte almeno 4 risorse differenti mentre per un progetto più complesso anche più di 10.

Il tempo medio di realizzazione di una piccola piattaforma curata nel dettaglio è di circa 30 giorni lavorativi, quindi quando qualcuno mi dice che ha visto vendere e-commerce a partire da 3.000 € personalmente ritengo che si tratti di un lavoro di scarsa qualità svolto da un freelance, di una proposta ‘poco seria’ presentata da un’agenzia con scarse competenze o di uno specchietto per le allodole che nasconde delle insidie.

Quanto costa un e-commerce? Dipende dal know how di chi esegue il lavoro

Molto frequentemente questo aspetto viene sottovalutato dal cliente. ‘Il programmatore ci mette due minuti!‘, ‘Il grafico riesce a farlo subito!‘… Esclamazioni simili mi fanno sempre sorridere e puntualmente rispondo: qualora fosse vero, secondo lei, per quanto tempo ha dovuto studiare/lavorare e quante volte ha dovuto sbagliare il programmatore/grafico per riuscire oggi a farlo in due minuti?.Questo è il know-how. Nel mondo del web è un aspetto fondamentale e spesso sottovalutato, da prendere in esame quando si sceglie un fornitore. L’e-commerce è di fatto un negozio e accoglie delle persone. Vi piace entrare dentro un bel negozio? Preferireste fare arredare il vostro negozio da vostro cugino (poca esperienza ma + risparmio) o pagare degli architetti/interior designer (molta esperienza ma + costosi)? Il business è fatto di scelte e se dietro il vostro progetto c’è un’idea solida e valida vi consiglio vivamente un’azienda specializzata e con esperienza consolidata. Magari spenderete qualcosa in più ma non appena il vostro e-commerce sarà aperto al pubblico potrete togliervi delle belle soddisfazioni sia sul piano della vanità che sul piano del fatturato. È inconfutabile che un e-commerce accattivante, veloce e usabile, a parità di traffico venda di più rispetto a uno meno curato su questi aspetti.

Un dettaglio da non sottovalutare: l’autovalutazione soggettiva

Arriviamo infine all’aspetto più volatile che determina il prezzo di un e-commerce,  l’autovalutazione soggettiva. Questo fattore è indubbiamente legato al decision-maker ovvero colui che tiene il timone di un’azienda. Ragionevolmente penso che ognuno di noi si attribuisca un valore e attribuisca un valore alla propria azienda e alle persone che compongono il team. Quando determiniamo il prezzo di un e-commerce, come in cucina, aggiungiamo i vari ingredienti: piattaforma utilizzata, caratteristiche del progetto (infrastruttura, features, integrazioni, design), team dedicato e tempi stimati di sviluppo.

Mi piace paragonare il lavoro di sviluppo al mondo della cucina. Fortunatamente, come in cucina, le stesse ricette portano a risultati differenti a seconda della bravura dello chef e della sua squadra, anche nel nostro mondo informatico, fortemente automatizzato, schematico e data-driven il fattore umano soggettivo è ancora una variabile determinante per l’ottenimento di un risultato eccellente e che possa supportare la buona riuscita di un progetto e-commerce. 

Se pensate che il vostro e-commerce debba essere uno strumento di lavoro e di sviluppo della vostra azienda cercate di non soffermarvi soltanto sul mero aspetto economico, ma cercate di fare una valutazione complessiva cercando di trovare un compromesso che vi soddisfi tra i fattori sopra citati e il budget a vostra disposizione.

Luca Migliorati
CEO & Founder