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ROI nel Web Marketing: Questione di formule ?

In economia, quando si parla di un qualsiasi investimento, si sente spesso nominare il ‘ROI’: niente di particolarmente complicato nè misterioso, specifichiamolo subito.

Si tratta di un principio che è alla base del comportamento di chiunque investa soldi in una attività sperando di creare qualcosa di redditizio. Il termine Roi viene dal linguaggio anglosassone ed è l’acronimo di “Return on Investment”: che in italiano può essere tradotto come “ritorno sull’ investimento”, ovvero un parametro che indica la redditività del capitale investito.
Per fare un esempio pratico, se io investo 1000 euro in qualcosa e a distanza di mesi quel qualcosa vale 1500 euro, il mio Roi sarà del 50%. Tutto sommato una buona percentuale.
Immaginiamo di dover trasporre tutto questo in un ambito di marketing per il web: anche in questo caso il Roi sarà un parametro utile per capire che tipo di investimento vogliamo sostenere e quanto pensiamo che questo possa avere margini per un ritorno futuro. La prima cosa da fare di conseguenza è stabilire il budget che riteniamo necessario e che vogliamo stanziare; quindi capire quelli che potrebbero essere i benefici attesi, o quantomeno sperati. E qui entrano in gioco le differenze del Roi nel web marketing rispetto al marketing classico.

ROI e vantaggi del web

In riferimento a quanto fin qui detto, è facile comprendere come in termini di marketing il web abbia notevoli vantaggi rispetto al mondo dei media tradizionali: o quantomeno come ci siano potenzialità più ampie che, se sfruttate in maniera corretta, possono portare a risultati soddisfacenti.
Come assunto di partenza, il web ha decisamente un bacino d’utenza più ampio, potenzialmente infinito: naturalmente ciò può rappresentare un punto a favore come anche uno svantaggio. Dobbiamo sempre avere ben presente quello che è il nostro target di riferimento ed evitare di distaccarci troppo da questo onde evitare spreco di soldi e tempo.
Tenendo ben presente questa regola possiamo sfruttare quello che è il vantaggio di un bacino d’utenza ampio come quello offerto dalla rete. Una volta messo a fuoco il nostro target possiamo, nei successivi passaggi, capire con certezza quali potenziali clienti sono effettivamente interessati a quanto stiamo proponendo. Il marketing nel web ci consente di realizzare questa operazione con una discreta fondatezza di dati.
Prendiamo ad esempio le campagne Adwords PPC tanto diffuse in rete; con un corretto monitoraggio delle campagne possiamo raccogliere diverse informazioni sui click ottenuti andando a monitorare passo passo il traffico generato e ottenendo così la stima del Roi. Stesso discorso vale per le campagne banner: monitorando l’andamento di queste riusciamo ad avere un quadro dettagliato per capire se stiamo investendo bene i nostri soldi o se qualcosa andrebbe modificata.

Consigli per migliorare il ROI nel PPC

Arrivati a questo punto è bene specificare che non esistono procedimenti certi per prevedere il Roi anche nel mondo del web perchè non possiamo sapere con assoluta certezza l’andamento delle nostre campagne future: tuttavia si può cercare di ottimizzare i nostri sforzi riducendo al massimo il margine di errore.
Tra i paletti da seguire vi è indubbiamente quello di creare annunci validi che siano il più possibile adatti per il web: per questa ragione una conoscenza quantomeno buona dello strumento internet è alla base di ogni campagna marketing. Gli annunci creati devono essere il più possibile ottimizzati per il settore di riferimento ed attraenti, pena non ricevere feedback andando quindi a generare conversioni scarse. E, come ovvio, andando ad influire negativamente anche sul Roi.
Una buona conoscenza delle dinamiche della rete e degli strumenti utilizzati nel web ci consente di monitorare le nostre campagne e capire se queste stanno andando nella giusta direzione. Oltre che di analizzare il nostro mercato di riferimento per carpire ciò che è ritenuto più funzionale al nostro obiettivo.

Luca Migliorati
CEO & Founder